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Marco Rinaldi

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Riflessi argentei” di Marco Rinaldi

 

Letteralmente commuove il movimento emotivo al movimento delle acque del Rinaldi, nella congiunzione delle cromie opposte e complementari del blu e dell’arancio, come della profondità inconscia del mare e del compiacimento acceso di luce della coscienza. Così la dimensione seconda dell’uomo, argentea, tende, pur nemboso e mai ultimo, il desiderio radiale di verità.

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Marco Rinaldi, Il viaggio (visto in controluce).jpeg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il viaggio” di Marco Rinaldi

 

Il paesaggio del Rinaldi è dedicato al tragico incidente di Mestre del 2023, quando 21 persone, compreso l'autista e due bambini, sono morte nell’autobus precipitato da un cavalcavia. L’opera è cangiante e in controluce appaiono i protagonisti del viaggio, così che il tramonto del cielo si rivela l’abbraccio panico in armonia consonante del tramonto della vita. La fine, tuttavia, è principio al contempo e alba dello spirito, in un cammino che trascende la materia umana verso l’infinito, senza più distanza e assenza, a partecipare del respiro unico dell’essere che lega tutte le cose.

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