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Margherita Masuzzo

Margherita Masuzzo, Davide e Golia.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Davide e Golia” di Margherita Masuzzo

 

La pergamena anticata della Masuzzo è il supporto epidermico di un ascolto profondo della costante di classicismo che abita la modernità di un affermato segno grafico espressivo. L’artista sfida il gigante caravaggesco con la semplice davidica coscienza del sentimento, della dispiegata e aperta volontà di realizzazione, dell’acume d’intelletto che scorge e valorizza la risorsa del dettaglio. Con lo stesso igneo drappo sanguigno che veste l’eroe, introiettante la forza nemica, appone la firma della sua individuativa vittoria.

Margherita Masuzzo, La tentazione di Cristo.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “La tentazione di Cristo” di Margherita Masuzzo

 

La grafica della Masuzzo inscena la volontà della tentazione antitetica del luogo tetico del Cristo, nella sua condizione incarnata, umana e indicale al significato in Dio. Egli rappresenta l’esempio della costituzione segnica dell’uomo, che con andamento dialettico e dilemmatico rimanda se stesso, superandosi, nel movimento al divino.

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