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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Maria Nilde Randazzo
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Donna in rosso” di Maria Nilde Randazzo
L’impatto emotivo e l’inafferrabilità dell’essenza profonda della donna della Randazzo nasce dallo stato, in movimento, dei sentire femminili. Un disvelamento possibile l’artista trova nella partizione duale del ritratto, in relazione allo sguardo: a sinistra primariamente introflesso e fermo, nel dolore e orrore dell’istante presente dell’accadere tragico, a destra socialmente sollevato e orientato a un orizzonte possibile, che rifletta volontà , fierezza, determinazione e sfida nel riuscire, vincente sulla dimensione avversa. Il segreto in boccio della donna la Randazzo schiude nella capacità emotiva di contenimento e trasformazione del dolore in radice e forza stessa dell’oltre della vita.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Donna in attesa” di Maria Nilde Randazzo
La pittura essenziale della Randazzo rivela la profondità emotiva e tonica dell’espressione.
La postura e la modulazione muscolare sono le parole pregnanti del silenzio dell’attesa femminile, che mesce l’orrore della possibilità di perdita e la volontà , l’orgoglio e la fierezza identitaria: la prefigurazione, oltre la dimensione temporale, è la sapienza stessa della donna, all’artista sublime e dantesca, che, nel suo inscindibile abbraccio di continuità , “liberamente al dimandar precorre”, che eroicamente tesse il presentimento della realtà e del bisogno, con i difficili fili emotivi di ogni via di possibile a venire.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Satiro danzante” di Maria Nilde Randazzo
Il tratto marcato e bronzeo della Randazzo, in omaggio alla statua ellenica, celebra il rituale formativo delle arti dinamiche della Grecia antica, ove la festa danzata è estasi dionisiaca per lo sguardo cosmogonico del sapere. Nel ritmo della ripetizione è l’evento del ritorno: l’essere è nel divenire e la forma nascente e diveniente ripete l’origine. L’impulso anonimo e dionisiaco della vita è il grembo naturale che precede la cultura: Dioniso e Apollo sono due volti di un unico essere. Nel rito dionisiaco la rottura della norma sociale provoca l’emersione degli impulsi naturali e l’individuo, in un vissuto anonimo e plurale nella danza vorticosa, partecipa alla comunità della vita. L’estasi è metodo dell’iniziato dionisiaco per la trasformazione dell’eros in filosofia.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Orizzonte arancio” di Maria Nilde Randazzo
Il figurativo emozionale della Randazzo è modulazione tonica espressiva, per una profonda partecipazione rivelante al vissuto interiore. L’ampiezza delle spalle è base clavicolare d’appoggio del movimento d’elevazione della volontà, la tensione anelante del collo è la fierezza del direzionamento di scelta e l’espressione del volto concilia concentrazione poietica del sentimento e distensione estatica. L’orizzonte è il limite dello sguardo umano e della conoscenza e l’arancio è il suo stesso superamento: l’apertura dell’oltre di sé all’altro, l’abbraccio di consustanziazione al mondo, l’incontro aperto alla verità.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Gnuri” di Maria Nilde Randazzo
L’aspra ironia profonda della rappresentazione pittorica della Randazzo è il paradosso postremo della prigionia statuaria della donna, presa all’amo dall’astuzia di un uomo, perché divenga il paradigma di un nuovo principio della visione di sé e di mondo, perché si dibatta e assorga alla catarsi di una rinata protagonistica libertà di essere.