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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Maria Teresa Coppola
Bianco
Bianco, bianco,
bianco oleandro oleoso,
lattea anima pruriginosa
dolce nel meriggio estivo,
odore di sfinimento.
Il latte del fico, malato
di miele viscoso, appelli
addensa alla zona rettiliana,
l’amigdala soffoca.
Nigella damascena,
fanciullaccia scapigliata
dagli aridi vigneti ammicca
e stinge rosa e blu.
Non scalza l’andirivieni del mare
l’aria ferma, allucinata,
la storia prosciugata nella pietra.
Fuggita negli ipogei,
l’ombra non può
assolvere la “liama” arroventata,
butterata di licheni essiccati
su cupole testimoni di vele
di volte antiche.
“Siccu, siccu, focu”.
E pigne esplodono
in lanci di lapilli.
Nascosto tra gli amareni
il cane a fatica
li schiaccia tra i denti.
Si salva dal bianco di calce
che “allatta” i muri ed acceca.
E incubo è bianco,
abbagliante precipizio,
non più colore.
Fuoco bianco la mia terra,
rosso – oro di nostos.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Bianco” di Maria Teresa Coppola
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La parola sapiente e apotropaica della Coppola è rituale alchemico, che conduce nel viaggio attraverso gli elementi della sua terra di provenienza, nella mordente nostalgia del ritorno, in sublimazione spirituale della materia, dalla nigredo dell’indistinzione, all’albedo nel connubio degli opposti in movimento, che reintegra il dolore, alla rubedo della nuova volontà di realizzazione, all’oro di verità.