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Marinella Nurchis

Marinella Nurchis, Certe volte guardo il mare.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Certe volte guardo il mare” di Marinella Nurchis

 

La veduta marina della Nurchis ritrae la figura aggettante di spalle, a proiettare l’osservatore nella stessa dimensione animo della donna, a partecipare in sinestesia la stessa distensione del tono muscolare, che abita l’orizzontalità equorea della rêverie stanziale, finanche ad allungare languidamente gli arti, in atto abbandonico elementare e consustanziale.

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