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Mario Moretti

Aspettando l'eterno

Gocce di ricordi

distillati

fra nemesi e abbandoni

bagnano

occhi impauriti

dall'oscuro senso

di insicurezza

pietrificata nel silenzio.

 

Gocce di pensieri

legate a lenti di futuro

vissuto già ieri

fra un'emozione

e un abbraccio,

si inventano

collane di sorrisi

appese ai volti scomparsi

nelle nebbie del passato.

 

Procede l'impervio cammino

fra le rose e le spine

destinato a sfociare

nel delta dell'anonimato

con le sembianze di atomi,

essi si immortali

protagonisti dell'universo,

in un gioco

dai freddi contorni di stelle.

 

Stelle che giocano

a sconfiggere il buio

aspettando l'eterno.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Aspettando l'eterno” di Mario Moretti

 

La parola alchemica del Moretti riconosce la dimensione segnica di finitudine dell’uomo, volta all’infinito essere nell’unità del molteplice, che supera gli opposti e il divenire. È l’athanor del sentimento il senso che trasmuta il lapideo silenzio in preziosi sorrisi, a legare la circolarità eternante del tempo, ad integrare il dolore e la perdita nella rinascita sapienziale.

Il campo dei fiordalisi

Nelle penombre

di un tempo indeciso,

avrai il mio sguardo!

 

Ti guarderò a lungo,

sfogliando il tuo sorriso.

 

Ad ogni pagina,

lascerò un segnalibro;

un pensiero lacerante.

 

Guiderò le tue mani,

le tue dita,

alla ricerca di un verso…

 

di una poesia smarrita

tra la violenza e l’apatia.

 

Seguirò le parole,

“costrette”,

nelle tue pagine.

 

Ne farò Poesia,

per darti un momento…

 

soltanto un momento,

d’Amore e di Vita.

 

Quel momento,

cucirà le mie parole,

 

ai sogni affrescati

nelle pagine

dei tuoi sorrisi.

 

Poi andrò via!

Seguirò la strada del destino,

 

fino all’immenso campo

dove vivono i fiordalisi!

 

Quel campo sconfinato,

parafrasi dell’infinito,

 

ove regna, sovrano,

il profumo del mistero.

 

​

Critica in semiotica estetica della Poesia “Il campo dei fiordalisi” di Mario Moretti

 

Frammentata, la parola del Moretti cerca l’istante di poesia che lega la scissione cosciente delle parole, è un istante che supera il dolore, è un istante di senso, che sposa la continuità onirica del sorriso dell’oggetto d’amore. È questo l’unico desiderio della vita, prima dell’eterna lacrima di fiordaliso della dea Flora.

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