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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Massimo Del Zio
Fuochi di Sicilia
Profumo delle ginestre,
oh maestoso venticello!
possenti oh nobili lauri;
contemplando vann'
questo tempo passato…
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oh vestigi…
spirito leggendario;
contemplando le calanche di mezzogiorno,
farfalle volteggiando
l'aere in festa!
Oh dolce melodia campestre,
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risento quel gusto di fuoco
sulla pelle salmastra,
vann' l'onde sensuali e dolci,
occultando il mare
di grazia e di bellezza!
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Io vedo Agrigento,
celebrar le muse,
oh sole di Sicilia;
crepando i Peloritani,
fusa è la pietra cocente…
aranceti colmar
di zucchero le labbra,
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quegli aromi di piacer;
e torridi baci sfavillanti,
oh dolci mimose in festa...
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sotto il sole di Sicilia
rovente,
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scivolavo
immensamente al fondo,
la mia lingua maestra,
nel tuo ombelico;
morir…
e poi rinascere.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Fuochi di Sicilia” di Massimo Del Zio
Vocativa, la parola in medias res di Del Zio è un trionfo di sinestesie, che sollevano improvvise e sorprendenti dalle vestigia di Sicilia, segni a liberare i sensi e insieme momenti impressi come orme memoriali, scaturiti dal luogo elementare del fuoco salino, athanor alchemico di trasmutazione dell’istante all’eterno. È sintesi della totalità all’unità primaria e archetipica di natura e di donna, perché la vela del dire salpi per il mare dell’inconscio, a perdersi all’ineffabile del silenzio estatico, per risorgere nuova alla coscienza.
Le Galeardiche
Note... bellezze di Myriam,
sabbie dorate d’ocre d’Assiria,
vestigi... al fuoco splendente di Baal;
qui... sono adagiato…
al sospirato canto
del mar d’Eolo al Ponto Eusino.
Arpa... desiderio giovanile
che liba il mio pensiero!
Cavalli sonanti d’Assiria,
galoppando il sole dell’est
d’antichi sonagli;
Suda, solitario cavalier…
e lo spirto,
che il cor mi sublima!
Erotiche sembianze;
e quivi, al fuoco di Persia,
divorando i sensi;
nudo m’annego,
sospinto d’oceano…
desiderio carnale,
travolto dall’implacabil essere…
quegli occhi…
sguardi d'eternità.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Le Galeardiche” di Massimo Del Zio
La parola mordente e salace di Del Zio è declinazione seducente, dionisiaca, letteralmente seguace delle rivoluzioni di Golia. La bellezza è al poeta in musica sublime e il piacere è libagione, che celebra la hybris creativa e divina del pensiero. Le membra sono mancanza ad essere e desiderio del chasma degli occhi della donna, nigredo elargente eternità e infinito.