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Michelangelo Nasto

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Positivismo e negativismo” di Michelangelo Nasto

 

L’indole ignea del Nasto, serbando coscienza individuativa dell’argine normativo comportamentale e identitario e al contempo trovando libertà nell’arte, sa creativamente trasformare le limitazioni imposte in scelte personali, coscienti e significate. La sua volontà ed energia esonda il lineare quotidiano e richiede incontenibilmente un oltre libero di sé e del desiderio di maggiore apertura alla dimensione sociale. In un mirabile impegno d’equilibrio l’artista sa restare, se pur mosso e scosso dai sentire impetuosi, ancorato ad un terreno concreto di possibile, che la sua creatività sa liberare da vissuti di dolore e rendere fertile e, a sé e agli altri, prezioso.

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