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Michele Riefolo

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Stelle impazzite” di Michele Riefolo

 

Il gesto pittorico del Riefolo cuce caos e cosmo e rivela la potenza dell’arte, che crea e offre un cosmo significante dal caos stesso del gesto emotivo fusionale. L’uomo del Riefolo, rovo sanguigno di possibile e impossibile è, forse mai di fronte alla coscienza, il solo attraversare di un lancio di vita, reso eterno da un senso mai fermo, mai proprio, scia evocativa e pregnante mai finalmente leggibile.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Para-cuore” di Michele Riefolo

 

L’opera struggente del Riefolo partecipa di un rituale d’iniziazione, attraverso la morte della fattezza corporea e del pensiero e per la rinascita alla vita eterna, come apertura al divenire inarrestabile delle innumerevoli forme di senso, dono dell’arte. La luce in movimento sospeso dell’arte, rifrangendo i colori primari, principio nuovo e tangibile di vita in espressione, salva nel cuore condiviso l’anonimia emozionale, archetipo d’universalità, ove ogni forma dell’apparire torna sangue. Riapre l’artista la soglia della materia del corpo, marea della continuità al mondo, offerta così al libero transito dell’essere,

per nuova forma palpitante a venire.

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