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Muhammad Arslan

Ancora ti penso, ma tu?

Anche questa città è bella – ma solo un’eco della tua
In ogni vicolo, in ogni mercato
vedo un riflesso del tuo mondo lontano.

Agli altri giungono profumi dolcissimi,
ma qui, tra la folla,
il tuo profumo non mi raggiunge più.

Ci sono mille vedute nuove, piene di bellezza,
ma nei miei occhi
non si riflette il tuo volto.

È passato tanto tempo
che tu non sei venuta nel mio mondo —
forse non ti ricordo più?
O sei tu che non pensi più a me?

E se fosse così: io che penso,
e tu che non dici nulla?
Le mie parole…
non trovano più rifugio sulla tua lingua?

Eppure, sono ancora un fiore
che pende dal ramo del desiderio —
senza di quello, la vita
non avrebbe più senso.

 

 

تیری یاد

                                                  

ہے یہ شہر بھی اچھا کہ تیرے شہر کی جھلک
جا بجا کوچہ و بازار میں نظر آتی ہے
اوروں کو دستیاب ہیں خوشبوئیں بہت سی دلکش
مجھ کو یاں تیری خوشبو نہیں آتی ہے
لوگوں کے واسطے ہیں کئی تازہ و حسین مناظر
مجھ کو یاں تیری صورت نظر نہیں آتی ہے
مدت ہوئی آئے نہیں میرے نگر میں
کیا تمھیں اب میری یاد نہیں آتی ہے
پھر یوں ہو، میں سوچوں تم کہہ دو
کیا اب میری بات تیری زباں پر نہیں آتی ہے
اب بھی ہوں گُل شاخِ تمنا سے جڑا ہوا
کہ بغیر اس کے حیات باقی نہیں رہتی ہے

Critica in semiotica estetica della Poesia “Ancora ti penso, ma tu?” di Muhammad Arslan

 

La parola romantica dell’Arslan individua nella persona amata il luogo primo, l’origine precategoriale e irriflessa di cui ogni cosa è eco seconda, espressione del silenzio, molteplicità a fiorire unità, significante rimando in divenire, che vive di desiderio di senso, della rivelazione dell’essere.

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