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Ornella De Rosa (DRO)

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Risveglio” di Ornella De Rosa (DRO)

 

Intensità e delicatezza mesce la De Rosa, in Arte DRO, nella sinestesia dei sensi che presentifica lo sfioramento della pelle. È un bacio alla volontà propria e intima, sussurrato dalla riflessologia dei polpastrelli alle labbra, in eco estesa ai boccioli di rosa, che dischiude e disvela la clavicola, letteralmente la chiave stessa del volo, del volere.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Nel profondo mare delle emozioni” di Ornella De Rosa (DRO)

 

Il descensus della De Rosa è immersione profonda nelle acque dell’inconscio, che solve in onde estese, labirintiche e ritornanti i pensieri. Dietro il sipario degli occhi sono le immagini oniriche di propriocezione, ad aprire in sinestesia la memoria immemoriale d’infinito della continuità al grembo primario. L’ontogenesi ricapitola una filogenesi, ad attingere ad archetipi metaindividuali del vivere, per la rinascita della coscienza.

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Critica in semiotica estetica dell’Opera “Vita” di Ornella De Rosa (DRO)

 

Lo staglio pittorico della De Rosa approssima la visione per esaltare la percezione sensoriale e lo stato emotivo in crescendo, per la partecipazione alla matrice vitale acquea, a fondamento dell’essere e per la catarsi universale all’indistinzione. È la messa in opera di una verità rinnovata. La pioggia lava le ombre del dolore lacrimale, reintegra e ripone la molteplicità nell’unità, per una nuova vitale nascita di coscienza dal proprio abisso inconscio.

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