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Renzo Piccoli

Meraviglia di un segno

Carissimo amore quando si guarda indietro

si rivedono tutte le sciocchezze

gli atti inopportuni e le debolezze.

E pensi all’amore all’amore soltanto

e alle cose che era giusto fare o non fare

alle lucide sere piene di forza interiore.

 

E scopri quanto sei stata forte

nella tua presunta debolezza

nell’accettare il peso come vincolo di coscienza

invece di parteciparlo e dividerlo a metà.

Ed ora hai sopravvalutato la forza del passato

e mi arrovello col senso di tenerezza

benché quello che promana sembra freddo

e il sentimento di un’infinita carezza

si confonde con l’ennesimo sforzo di volontà.

 

Ed hai ragione nel nostro mondo

non esiste la mezza misura: sei cresciuta

col tempo e col tempo sei diventata

un’altra creatura che ha sommato

i sentimenti e gli anni: sei diventata più grande

ed ogni manchevolezza ha aumentato la solidarietà!

Critica in semiotica estetica della Poesia “Meraviglia di un segno” di Renzo Piccoli

 

La parola epistolare del Piccoli meraviglia del cammino individuativo identitario, nella metamorfosi della volontà singola in espressione duale sinolica. La vera forza si accresce nella solidità, che rende l’io all’altro per l’intero stesso del sé, in un equilibrio armonico e unitario di riconoscimento mutale, dono reciproco di riconoscenza.

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