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Roberta Sacco

Roberta Sacco, Ophelia.jpeg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ophelia” di Roberta Sacco

 

La rêverie ofelica della Sacco conduce al simbolismo profondo e femminile delle acque, al luogo archetipico di nascita e di morte, alla culla dell’inconscio. L’acqua è il luogo da cui tutto proviene, a cui tutto ritorna, è accoglienza, solvimento e riemersione. La violenza umana sulla donna e sulla natura stessa si arresta: l’acqua affida languidamente e solennemente il corpo, i capelli e le vesti della donna alla continuità melodica della bellezza alla vita eterna. Il descensus abissale della ninfea e della donna affranca nel continuum al mondo elementare, per l’intatta rinascita spirituale.

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