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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Rodolfo Zanardi
Spes ultima dea
Tutti crediamo che, prima o poi,
nella nostra vita succederà
qualcosa di importante,
che molto felici ci renderà.
La speranza è l’ultima a morire.
Non siamo mai stanchi di aspettare,
fino alla nostra ultima ora.
Ognuno la sogna di continuo,
anche se giorno dopo giorno,
la speranza muta in illusione,
una chimera inafferrabile.
E morire sarà l’ultima speranza.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Spes ultima dea” di Rodolfo Zanardi
Semplice e sapiente, la parola dello Zanardi abita la mancanza costitutiva dell’uomo, il lancio dell’attesa, la natura segnica e seconda alla verità e l’ineludibile tensione a essere. Il poeta canta la stagione autunnale della vita, letteralmente il tempo “arricchito” e deificato della speranza, sorella del sonno e della morte, sollevando la nostalgia per ciò che è stato e solo potrà tornare ad essere nella potenza essente e iemale del silenzio e del senso, nel ritorno alla pienezza perduta.