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Romeo Manzoni

Disgelo

Il vento gelido

soffoca il chioccolo del pettirosso

e si diletta con i tuoi capelli

il ghiaccio azzurro

purifica la tua mente da pensieri funesti

le cose che tu immagini

si perdono lontano

ma Dio le ha già create

e te le dona in un mantello morbido di amore

il tuo è un continuo tormento

è meglio restare fuori al gelo

che al calore di una disperata rinuncia

l’inverno è lungo e freddo

ma tendi la tua mano calda

a chi ti sta accanto

e vedrai che inizierà il disgelo

Critica in semiotica estetica della Poesia “Disgelo” di Romeo Manzoni

 

Continua, la parola semplice e familiare del Manzoni è rituale avvalorante di un legame profondo del luogo umano al luogo naturale, per il superamento del tempo lineare della perdita, per la partecipazione al tempo circolare delle stagioni, al tempo che accoglie, dona senso e rinnova ogni cosa. L’inverno diviene così al poeta il dono divino di un abbraccio grembale di catarsi ed è la rinascita della vita al primo sole vero dell’amore condiviso.

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