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GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Rossella Galimberti
Ricordi
Sbiadiscono i ricordi nella mente
si inseguono, riaffiorano e poi sfumano
avvolti dalla nebbia del passato
svaniscono per sempre.
Leggero è il pensiero, pare
e l’anima silente ascolta, e sente
provenire da un’altra dimensione
una voce, un profumo, una canzone.
Quali rimpianti e attimi non colti
nell’oblio della memoria arresa
le tue mani cercano le mie
e una lacrima sorge nei tuoi occhi.
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Critica in semiotica estetica della Poesia “Ricordi” di Rossella Galimberti
La parola in nostalgia della Galimberti lega in sinestesia la memoria all’oblio, nell’amarezza della fragilità della coscienza a vanire. Nel chiasmo delle mani cercanti, tuttavia, è uno spazio percettivo condiviso e coessenziale, nel movimento ad intreccio commosso del senziente al sensibile il perduto ritorna nell’istante d’indistinzione.
Lungo il sentiero
Lungo il sentiero
ascolto le foglie crepitare
sotto il peso dei miei passi
e del mirto, del ginepro
del lentischio
respiro la fragranza.
Ti riconosco, terra profumata
terra bagnata da ogni mare
terra baciata da tutti i soli.
Lungo il sentiero
odo il canto della ghiandaia
e la sinfonia del vento che danza
tra le foglie
delle querce secolari
e avverto
il batter d’ali di farfalle
e il frinire
delle cicale in festa.
Lungo il sentiero m’inchino
ed accarezzo il velluto
della rosa di montagna,
m’innalzo
ed assaporo il nettare
del frutto del corbezzolo.
Lungo il sentiero cammino
ed incontro la saggezza
nelle parole del vecchio pastore
custode di conoscenze non scritte
e di antiche tradizioni
con il verbo tramandate.
Lungo il sentiero
mi affido, ed oltre il buio
libero i miei sensi
rivolgo il viso al sole
e le ombre
cadranno alle mie spalle.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Lungo il sentiero” di Rossella Galimberti
La parola in cammino della Galimberti è il riflesso di un sentiero interiore, che dalla condizione segnica dell’uomo, di distanza e di differenza, riconduce all’evento essente del continuum al mondo, che vive l’oralità e l’azione transitiva alla natura, poiché solo l’evento di verità rinnova la coscienza.