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Salvatore Ritrovato

La nostra storia

Al centro del mio sguardo
e dentro gli occhi dei miei sogni
silenziosa
incedi al fianco mio,
libera austera e bella.
E non parole o altro serve,
se non i tumultuosi petti,
a dir di noi.
Di quell’acerbo seno
mostrato al sole
lungo il sentiero della ferrovia.
O di salmastri e resinosi anfratti
entro cui fu lacerato il freno
che fa
della passione amore.
Amor
che ha generato amore,
che ha generato
amore.

Critica in semiotica estetica della Poesia “La nostra storia” di Salvatore Ritrovato

 

La parola del Ritrovato cerca la potenza primeva che dalla cognizione cosciente del pensiero, risale al suono, al tono, al movimento e alla metrica stessa del battito di vita, ad esprimere il desiderio di essere amore. Il connubio amante rifonde la filiazione alla significazione, per la nascita inarrestabile di nuove forme di verità, in un tempo di senso fatto proprio, che sposa il divenire all’essere, che sussume l’istante nell’eternità.

Autunno

Ti voglio,
umida,
come terra
sotto cielo impetuoso
in ottobre
e serena,
come foglie placate,
già che in terra
in novembre cadute.
E t’amo,
quanto esse sono,
in tutti gli autunni
del mondo.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Autunno” di Salvatore Ritrovato

 

La parola autunnale del Ritrovato, con eros sapienziale muta il sentimento di caducità del tempo in istante d’universalità eternante. In autunno, come in amore, la forma si spoglia per la verità, ad arricchirsi di una molteplicità assolta, che verge in respiro unitario.

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