

GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA
con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti
Samantha Sgrò
Opera grande, di Sospiro
Ciò che umano è io sono
Ciò che tu sei e senti e vedi
mi appartiene.
Ciò che respiri ritorna in me
solleva e addolora
mi eleva, mi scava,
sono nel fondo
del vaso di Pandora.
Sto con la luna
con gli infiniti
silenzi
negli inferi
negli abbracci
degli amanti
nelle docce non fatte
negli accappatoi abitati
da senzatetto disperati
nel bicchiere vuoto
di chi non appartiene.
Siamo un unico corpo
adulato dall’universo
un respirare pallido
un bacio casto
una lacrima sulle labbra
un figlio esule dagli abbracci.
Un infinito
sempre più pieno
un infinito
avvolto di stracci
e di coccarde e di accordi
Ciò che umano è, io sono.
Critica in semiotica estetica della Poesia “Opera grande, di Sospiro” di Samantha Sgrò
La parola reintegrante della Sgrò pone la differenza nella medesimezza, la materica finitudine e la frammentazione del molteplice nel respiro unitario dell’uno. La poetessa attinge, oltre l’abitudine pregiudiziale, alla partecipazione ad un sostrato di universalità archetipica, al di là delle individualità, delle diversità, delle culture, per un’opera di conoscenza, a riconoscersi e a ricevere riconoscimento nella sinfonia della riconoscenza.