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Santina Bartolomei

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ammirarsi” di Santina Bartolomei

 

Lo specchio della Bartolomei è il sapersi, oggetto che abbaglia e che l’uomo, cieco alla luce della coscienza, non vede mai; e tuttavia ammira, nell’atto letterale del volgere meravigliato dello sguardo,

in direzione di un’assenza. La parola è mero flatus vocis, che rimanda, indefinita, la verità. Ma ogni frammento dello specchio sapienziale serba il riflesso parziale della visione originaria ed impossibile, catturando così un nucleo di silenzio notturno, vissuto, sollevato, incarnato, e rimasto ineffabile

ed inespresso, che muove a nuovo desiderio, che l’uomo tende ed intenziona.

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