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Silvia Petitta

Silvia Petitta, Febo.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Febo” di Silvia Petitta

 

La sovraesposizione luminosa della fotografia della Petitta accende la sinestesia di purezza apollinea della coscienza, che rinasce come ala di fenice dal proprio stesso morire. La cultura giapponese definisce con “irohanihoheto”, “i colori cantano”, il tempo di caducità del fiore, ad esprimere il respiro armonico della bellezza, quale verità animistica che mostra il flusso eterno di continuità unitaria del molteplice.

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