top of page

Simona Rossi (Motò)

Simona Rossi (Motò), Libertango.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Libertango” di Simona Rossi (Motò)

La levità ignea e ardente della Rossi, in Arte Motò, omaggia la composizione musicale del Piazzolla. È una sinestesia di volontà di rinascita del colore della vita in presenza dal buio sacrificale dello smarrimento. Come una fenice, si solleva il flavente piumaggio cromatico in un passo ritmico staccato di irradiazione da un centro, nell’impeto a ritrovarsi.

Simona Rossi (Motò), Vite rubate. Il Golgota dell'umanità..jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Vite rubate. Il Golgota dell'umanità.” di Simona Rossi (Motò)

L’apparizione divina della Rossi, in Arte Motò, inscena il sacrificio ineffabile e al contempo urlato della guerra, che segue la degenerazione dello stato identitario esaltando l’affermazione di sé nella distruzione dell’altro. L’artista invita alla catarsi della resurrezione nell’incontro, nell’identificazione all’alterità, poiché questa stessa è il contenuto sostanziale dell’identità.

Simona Rossi (Motò), Le ali del silenzio.png

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Le ali del silenzio” di Simona Rossi (Motò)

Il silenzio delle rovine della Rossi, in Arte Motò, solleva, nella sua dimensione umbratile e ctonia, si personifica, trasfigura e urla il non detto, il rimosso, il perduto. Nella visione nietzscheana il fanciullo divino rinasce dalle macerie in un rovesciamento trascendimento, il puer aeternus è l’innocenza del presente, è il divenire che supera il nichilismo, ascolta la morte del senso, per la creazione di un nuovo senso proprio.

© 2014-2025 by Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea

created by Antonino Bumbica - Fulvia Minetti

bottom of page