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Sonia Faggian

Soltanto questo è amore

No,

​

non farmi aprire gli occhi

se non per volgerli al nostro cielo,

non farmi sospirare

se non per le tue amabili carezze,

non farmi lottare

se non per vincere al tuo fianco,

​

non farmi prigioniera

se non dei tuoi abbracci,

non farmi piangere

se non quando te ne vai,

non farmi confessare

se non che ti ho nel cuore,

​

non farmi urlare

se non per chiamar te lontano,

non farmi fuggire

se non per la voglia di tornar da te,

non farmi pregare

se non per credere in noi e…

​

non farmi morire

se non baciata dalle tue lacrime

alla fine del tempo,

​

perché questo, soltanto questo,

è amore.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Soltanto questo è amore” di Sonia Faggian

 

Profonda e delicata, la parola della Faggian presenta il sentimento dell’amore vero, che nasce sul rispetto, sul riconoscimento e la riconoscenza, che dona senso e valore all’identità femminile. La degenerante organizzazione identitaria come successione di istanti, di io successivi psicologicamente ed emotivamente estranei fra loro e privi della continuità della memoria mette in pericolo l’etica della relazione alla differenza. La posizione schizo-paranoide non vive la continuità dell’amata, che diviene “oggetto parziale” obbligato a rispondere al piacere in quanto illusoria rivendicazione identitaria.

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