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Stefania Lubatti

Stefania Lubatti, Notturno a Venezia.jpg

Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “Notturno a Venezia” di Stefania Lubatti

 

La forza del graffio pittorico della Lubatti spinge all’abbacino emotivo del fruitore sullo specchio

delle luci, a riflesso emergente dalla profondità del buio. È il descensus ad inferos dell’artista, ai ponti gestanti di una Venezia la cui via si lastrica d’acqua, di vetro, di luce, in ritmici aperti schermi d’immaginazioni individuative, a luoghi d’improvviso ritrovamento dal vanificante smarrire della notte.

È il sacrificio dello sguardo alla coscienza, nella messa a nudo del diveniente soliloquio dell’essere.

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