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Susanna De Colle - Giuseppina Giaquinto - Elena Peli

Arrivederci giorno

Ho tardato il mio ritorno a casa, 
poiché sola mi aspetta la mia compagnia.
È un giorno intramontabile: 
sfocerà in una notte senza paura.
La luna, nel quadro della mia finestra, 
illumina di fili argentei la mia disordinata treccia.
Mi dondolo nel sonno immaginando 
i colori dei giardini di Orazio.
La notte mi avvolge, 
sovrastandomi con un turbinio di emozioni, 
che sfuggono come l’acqua tra le dita, 
lasciando spazio al domani.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Arrivederci giorno” di Susanna De Colle - Giuseppina Giaquinto - Elena Peli

 

Omaggio crepuscolare, la parola della De Colle, della Giaquinto e della Peli compara il tempo diurno intramontabile della coscienza, al tempo di luce riflessa, dolce e dondolante nella rêverie immaginante, al tempo atomico dell’inconscio notturno, che travolge di emozioni inafferrabili, quale preludio di nuova coscienza.

Questa stanza vuota

Un ramo d’ulivo.
Un fiore di pesco.
Mi sorprendo ad ammirarli nello spiraglio del mattino.
I petali di un’azalea fiorita inebriano i miei occhi di colore.
Una ghirlanda di stelle ha impresso una scia dorata
nel bagliore dell’aurora.
Mi ritrovo in questa stanza vuota
ad immaginare il maestoso volo di un albatros,
mentre dispiega le sue possenti ali
ed io mi immedesimo in questa favola.
Se solo… potessi amarti alla luce del giorno.
Un pensiero semplice, come cogliere un fiore.
In realtà passione, che nel vento si alza libera e raggiunge le nuvole,
che si muovono rapide ad Est.
Balleremo al ritmo dei nostri battiti inseguendo le luci,
senza la paura di nasconderci da questo amore,
che ci ha intrappolato l’anima.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Questa stanza vuota” di Susanna De Colle - Giuseppina Giaquinto - Elena Peli

 

La stanza vuota della De Colle, Giaquinto, Peli, è spazio franco di rêverie configurante, per la rifigurazione di sé e della propria vita. L’albatros è simbolo di libertà, di speranza, del valore della volontà di scelta protagonistica, dell’equilibrio fra onirismo e consapevolezza. In un chiasmo, la libertà d’immaginazione delle poetesse diviene così fiorente immaginazione di libertà.

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