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Sybille Stempel

Tenebre

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Stelo di neve marcisce contro la sua volontà.

Nel regno dei morti, si risveglia il verde, forse anche il rosa,

col cappuccio sull’orecchio sinistro sfugge il marrone dal luogo.

 

Sole scintillante finisce la monocromia del mondo.

 

Spaventa la retina il primo raggio di sole,

abbaglia il giallo e deride il bianco.

In Memoriam.

 

Sotto la neve si espande la primavera.

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​

Unterwelt

 

Schneehalm morscht wider Willen.

Im Reich der Toten erwacht Grün, vielleicht auch Pink,

die Mütze auf dem linken Ohr flieht Braun den Ort.

 

Blinzelnde Sonne endet das Monochrom der Welt.

 

Schreckt der erste Sonnenstrahl die Netzhaut,

blendet Gelb und verhöhnt das Weiß.

In Memoriam.

 

Unterm Schnee weitet sich das Frühjahr.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Tenebre” di Sybille Stempel

 

La potenza sintetica della parola alchemica della Stempel è viaggio alla materia prima e umbratile della nigredo, alla verità del grembo della terra, al luogo di reintegrazione al tutto, per un ciclo stagionale che segue una trasmutazione alchemica a metafora di una trasformazione psichica. La poetessa ricopre il luogo che soggiace nell’oscurità silente dell’inconscio, il luogo della morte, con l’albedo della neve, del movimento di rinascita, conduce alla prima resurrezione solare al giallo elettivo, tagliente e sconcertante della citrinitas cosciente, che prelude al risveglio con gli occhi dei fiori allo sguardo sapienziale della primavera.

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