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Teresa Spera

A te... Solitudine

Fiorita oasi di pace

un tempo eri,

dove mi specchiavo,

compagna dei giorni sei,

non più cercata,

ed io guerriera

che or ti combatte.

 

Tu,

che di libertà vestita,

per mano mi prendi

e con te cammino,

Acrobata,

sul filo sospesa…

 

Eppure,

quando vacilla

il mio passo,

trovo te

a sorreggermi,

ed in piedi rimango,

davanti a Te,

 Regina io,

di solitario Regno,

e Tu… il mio Trono.

Critica in semiotica estetica della Poesia “A te... Solitudine” di Teresa Spera

 

La parola dedicata della Spera è soliloquio che scandaglia i luoghi altri dall’io, sul nietzscheano cavo teso a superarsi, per integrazione. Il percorso della poetessa è una via individuationis che affronta la dimensione inconscia in una tensione al Sé, all’unità della totalità, oltre il logos razionale e la dicotomia lacerante degli opposti, che sintetizza una superiore unità di senso essente.

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