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Vittorio Mostardi

Vittorio Mostardi, Sotto la pioggia.JPG

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Sotto la pioggia” di Vittorio Mostardi

 

Il lirismo cromatico ed emotivo del Mostardi supera la contingenza fenomenica della quotidianità, per un’interrogazione intima dell’uomo al cospetto della forza primigenia ed elementare della natura. Il caos inaspettato dell’elemento naturale conduce l’uomo al sentimento di attesa e di speranza, al rituale concentrico che imbozzola in un rifugio intimo, a ritrovare un ordine personale e universale, a rinascere dal grembo acqueo e dalla propria dimensione umbratile, per un nuovo sole, per una nuova nascita di coscienza.

Vittorio Mostardi, Il Suonatore di Violino nella Favela.JPG

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il Suonatore di Violino nella Favela” di Vittorio Mostardi

 

Il Mostardi inscena un’abitazione brasiliana di fortuna, paradossalmente ricca nella sua essenzialità musicale, che valorizza lo spazio abitativo in qualità di spazio intimo e interiore del sentimento. Letteralmente commuove l’uomo all’animale e all’elemento naturale, in una romantica nostalgia dell’origine unitaria d’ogni cosa, che precede ogni distinzione ed emarginazione lacerante, che risolve la difformità dell’apparenza in armonia sinfonica al grembo acqueo dell’archetipo materno universale. 

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